Bruxelles – Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha annunciato, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, una serie di iniziative che saranno lanciate tra la fine dell’anno e il 2018 per migliorare la cyber-sicurezza all’interno del mercato unico digitale. Già dal 2016 la Commissione europea ha avviato un partenariato pubblico-privato (PPP) con il settore della cyber-sicurezza per intensificare gli sforzi contro le minacce informatiche. Il partenariato coinvolge da un lato l’Ue, che mette a disposizione investimenti per 450 milioni di euro nel quadro del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020, dall’altro gli operatori del mercato della cyber-sicurezza, rappresentati dall’Organizzazione europea per la sicurezza informatica (ECSO), che dovrebbero partecipare con un investimento tre volte maggiore. L’iniziativa, che dovrebbe generare investimenti per 1,8 miliardi di euro entro il 2020, intende promuovere la cooperazione sin dalle prime fasi della ricerca e dell’innovazione, sviluppando soluzioni di cyber-security per settori come l’energia, la sanità, i trasporti e la finanza. «Per la stabilità delle democrazie e delle economie gli attacchi informatici possono essere più pericolosi delle armi e dei carri armati», ha dichiarato Juncker durante il suo discorso, ricordando che solo nel 2016 si sono verificati oltre 4mila attacchi di tipo ransomware al giorno, mentre l’80% delle imprese europee ha subito almeno un incidente di sicurezza informatica. Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Ue e commissario per il Digital single market, ha infine reso noto che entro il 2022 in Europa ci sarà bisogno di almeno 350mila esperti di sicurezza informatica, dato che ad oggi, a causa degli attacchi informatici, l’Unione Europe perde 265 miliardi di euro l’anno.