Berlino – Le agenzie di intelligence tedesche hanno chiesto al parlamento maggiore autorità legale per praticare forme di “controhackeraggio” in caso di cyberattacchi da paesi stranieri. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il capo della Bfv, Hans-Georg Maassen, ha evidenziato al comitato parlamentare di vigilanza la necessità di poter distruggere le informazioni rubate dai server tedeschi e spostate su server esteri, affinché i dati non vengano usati contro gli interessi della Germania. Secondo Maassen sarebbe «importante anche poter “infettare” i server stranieri con software capaci di aumentare la possibilità di sorveglianza su operazioni dirette contro obiettivi tedeschi o in grado di estrarre a propria volta informazioni, come avviene nel caso del controspionaggio condotto da agenti in carne e ossa». Secondo Bruno Kahl, capo della Bnd, la Germania possiede già queste capacità, ma i servizi non hanno l’autorità legale per farlo. Stando a quanto battuto anche dall’Ansa, nel corso dell’audizione, i responsabili dei servizi hanno criticato anche il gruppo di hacker russi Apt28, accusato di aver compiuto attacchi informatici contro il Bundestag nel maggio 2015 e contro gruppi politici, persone e istituzioni.