Bruxelles – Il documento «Resilienza, deterrenza e difesa: costruire una sicurezza cibernetica forte per l’Ue», inviato a fine settembre dal presidente Junker al Parlamento europeo ed al Consiglio europeo, prevede un nuovo ruolo per l’Enisa, l’agenzia di sicurezza cibernetica europea. La Commissione Junker ha infatti evidenziato che la strategia dell’Enisa deve per forza cambiare di fronte all’attuale situazione generale in cui il crimine informatico è pressoché quintuplicato rispetto a 4 anni fa, con oltre 4mila attacchi ransomware al giorno e l’80% delle aziende europee vittime di almeno un aggressione. Tra i punti essenziali della strategia futuro dell’Enisa, incrementare il livello di sicurezza per i sistemi critici che rispondono ad esigenze di massa, implementare un livello di sicurezza fondamentale in tutte le appliances pubbliche e private, creare un Centro europeo per la ricerca e lo sviluppo di competenze sulla sicurezza cibernetica. A quest’ultimo scopo sono stati stanziati già 50 milioni di euro, mentre 10,5 milioni di euro sono stati destinati al Fondo di sicurezza interno-Programma di polizia, dove si ribadisce il ruolo chiave di Europol con programmi di aggiornamento e formazione degli organi di polizia e giudici. Obiettivo centrale dell’Unione Europea in questo momento resterebbe quello di «rafforzare la fiducia dei cittadini ed imprese verso il mondo digitale in un momento in cui i cyber-attacchi su vasta scala sono sempre più frequenti».