Roma – Crescono gli investimenti delle banche italiane nella sicurezza informatica. A dichiararlo è uno studio dell’Abi Lab, Centro di ricerca e innovazione per la banca promosso dall’Abi, che ha reso noto come nel 2017 il 92% degli istituti di credito abbia aumentato o confermato il budget Ict (Information and communication technology) rispetto al 2016. Tra le priorità d’investimento ci sarebbero il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche (67% degli istituti), la gestione del rischio cyber (63%) e il potenziamento della sicurezza di Internet e Mobile Banking (48%). Altre voci di spesa riguardano poi la mitigazione del rischio cyber (52%) e la modernizzazione delle infrastrutture tecnologiche, anche in ottica di cloud computing (44%) e blockchain (41%). Tutto ciò garantirebbe, insieme al contributo delle forze dell’ordine, l’aver subito solo lo 0,002% del totale delle frodi informatiche di chi opera in home banking ed il blocco del 95% degli importi associati a transazioni anomale. Stando allo studio le banche italiane investirebbero ogni anno circa 250 milioni di euro in sicurezza informatica.

 

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