Oslo – Una ricerca fatta dall’organizzazione norvegese Norwegian Consumer Council e rilanciata in Italia da Altroconsumo mette in discussione la sicurezza informatica degli emergenti smartwatch per bambini. I dispositivi, ormai diffusi anche nella nostra penisola, verrebbero acquistati anche per controllare le attività dei propri bambini, conoscerne l’ubicazione ed interagire con loro. Eppure, stando allo studio condotto, emergerebbero rischi non da sottovalutare, relativi ai dati trasmessi e ad alcune falle nei sistemi che permetterebbero ad altri di conoscere la posizione del minore ed interagire con lui al posto del genitore. Altroconsumo ha quindi in merito sollevato il caso per avere dai produttori e distributori maggiori informazioni e garanzie, riguardo al servizio fornito.

 

 

 

 

 

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