Firenze – Il garante della privacy Antonello Soro nell’ambito del convegno svoltosi a Palazzo Incontri nel capoluogo toscano sul tema “Privacy digitale e protezione dei dati personali tra persona e mercato” ha espresso perplessità sulla scelta di estendere a 6 anni il cosiddetto “Data retention”, ossia la conservazione dei dati telefonici e telematici, stabilito con provvedimento approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso luglio ed in attesa di passare al Senato. Il traffico telefonico e telematico giornaliero di dati personali ad oggi ammonterebbe a circa 5 miliardi e sono conservati da operatori ed internet service provider. Secondo Soro «la nuova legge ci porterebbe nella direzione opposta della protezione della privacy del nostro Paese e dei cittadini». Piuttosto, a suo giudizio si dovrebbe «utilizzare le raccolte di dati con un certo equilibrio e non a caso, la Corte di giustizia ha costruito l’architrave del rapporto tra prevenzione, tecnologia e dignità proprio sul principio di proporzionalità tra esigenze investigative e protezione dati, al punto da mutare la stessa natura della Data Retention, da misura massiva in mezzo di ricerca della prova individualizzante».
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