New York – Un’interessante studio compiuto da dodici analisti è stato pubblicato dalla rivista “Science” in merito ad un software per risolvere i captcha (programmi per la sicurezza informatica per individuare se l’utente è umano o un software automatico). L’algoritmo di riconoscimento (il modello è stato soprannominato Rcn: Rete corticale ricorsiva) sviluppato dagli autori della ricerca sarebbe 300 volte più efficace dei deep learning che oggi vengono usati per questa funzione e sarebbe derivato da studi sulle neuro-scienze. Oltre a captcha, può tra l’altro individuare numeri scritti manualmente, individuare i contorni di oggetti stratificati a più livelli e riconoscere eventuali testi nascosti nelle immagini. Ovviamente apre numerose prospettive per il riconoscimento di immagini persino in astrofisica, ma al tempo stesso genererà nuove difficoltà ai sistemi anti-spamming, specialmente quelli meno evoluti. «Lo studio rivela con metodo scientifico una vulnerabilità che interessa anche colossi come Google, PayPal e Yahoo – ha spiegato all’Ansa Giovanni Ziccardi, docente di informatica giuridica all’Università di Milano – ed il pericolo è che i captcha attuali non riescano più a proteggere efficacemente i form di iscrizione ai servizi online, come la posta elettronica, e che non blocchino più i programmi automatici che fanno spam inondando blog e forum di messaggi pubblicitari inopportuni».
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