Roma – Anche quest’anno è scattata l’attività operativa europea ad alto impatto denominata “Emma 3” con fine la repressione nel campo della lotta al financial cybercrime, in costante crescita, ed in particolare rivolta al fenomeno dei “money mules”, primi destinatari delle somme provenienti da frodi informatiche e campagne di phishing, che offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti e/o carte di credito, sui quali vengono poi accreditate le somme frodate a ignari cittadini con varie tecniche fraudolente. Dal 20 al 24 novembre scorso la polizia di ben 21 Paesi dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Regno Unito, Slovenia, Svezia, Spagna, Ungheria) oltre a Moldavia, Ucraina, Serbia, Svizzera, Australia, USA (FBI e Secret Service), con coordinamento di Europol ed Eurojust e supporto della Federazione Bancaria Europea (EBF), hanno portato ad esecuzione una molteplicità di operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di gruppi criminali di diverse nazionalità ed estrazione. L’operazione ha portato a ad individuare più di 1719 transazioni bancarie fraudolente per un totale di 31 milioni di euro (l’Italia nel corso delle operazioni è riuscita a recuperare 40 mila euro), oltre 766 muli, 59 organizzatori e coordinatori di muli identificati, 409 soggetti interrogati dagli operatori ed oltre 159 arrestati.