Roma – Cresce la connessione mondiale e le nuove tecnologie sono sempre più efficienti ed efficaci per gli obiettivi prefissi. Al contempo però cresce anche il crimine informatico con costi sempre maggiori. Già il 2016 era stato considerato un anno pessimo per la sicurezza informatica a causa dei tantissimi attacchi andati a centro, ma il 2017 lo ha già superato in questo sconfortante risultato con danni che ammontano per ora a circa 11,7 milioni di dollari ed il 2018, stando alle analisi dei tecnici, potrebbe diventare il prossimo annus horribilis per eccellenza. Secondo lo studio del “Targeted Threat Predicitions for 2018” di Kaspersky Lab gli attacchi saranno intensificati e colpiranno soprattutto Industria 4.0, auto connesse e i settori sanitario e finanziario, con l’unico fine di estorcere sempre più denaro (72% dei casi nel 2016). Focalizzando poi l’attenzione sugli attacchi, si scopre che, da maggio scorso, sono stati oltre 230mila i pc infettati dal ransomware WannaCry, anche se altri fenomeni criminali come quello del Petya non è stato da meno a livello mondiale. Tutti gli analisti internazionali continuano a sostenere a questo punto che per combattere il cyber crime non resta che potenziare la rete informativa mondiale, contrastare in ogni modo il crimine, rafforzare gli strumenti tecnologici in dotazione ad istituzioni ed imprese, accrescere la cultura informatica individuale, essendo il fattore umano il primo anello debole della catena