New York – La classifica della sicurezza informatica a livello mondiale vede l’Italia al 75esimo posto (uno in meno rispetto al mese di novembre 2017). A stabilirlo il rapporto edito da Check Point che vede una crescita costante di malware e di mining di criptovalute. Il mese di dicembre in particolare sarebbe stato uno dei più neri in merito con una serie di malware (Coinhive, script che sfrutta la cpu degli utenti online per il mining della criptovaluta Monero; Cryptoloot, che usa la potenza di calcolo di cpu e gpu della vittima per il mining di critpovalute; Globeimposter, un ransomware, variante del Globe) che l’ha fatta da padrona. Comunque anche a livello mondiale il mining sta crescendo, dato che il 55% delle organizzazioni internazionali sono state colpite nel mese di dicembre. Ancora sotto attacco la piattaforma Android con malware modulari adattati allo scopo, soprattutto dal trojan Lokibot e dall’hack tool Lotoor. I malware più diffusi a livello mondiale sarebbero stati il Coinhive (che ha superato di gran lunga il RoghTed), il Rig ek (da mesi al secondo posto) ed il Cryptoloot. Ancora una volta gli esperti ricordano che l’unica protezione a riguardo è la prevenzione.
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