Roma – La statunitense Homeland Security Investigation in collaborazione con la Polizia Postale italiana hanno contribuito alla chiusura di “Infraud”, un noto negozio illegale del Dark Web che smerciava codici di carte di credito, dati personali e quant’altro. Nell’organizzazione criminale, composta da almeno 13 elementi e che dal 2010 avrebbe frodato oltre 530 milioni di euro, attraverso lo smercio di dati e carte di credito clonate, pare ci fosse anche un cittadino italiano. La procura distrettuale del Nevada ha però incriminato 36 persone, considerando presunti amministratori, moderatori, venditori ed altri collaboratori. Si tratterebbe nell’insieme di una delle azioni penali più grandi contro cyber-frodi di cui la giustizia statunitense si sia mai occupata. Potenzialmente obiettivo dei cyber-criminali sarebbe stato quello di provocare perdite economiche pari a 2,2 miliardi di dollari.