New York – Un gruppo di hacker di successo sarebbe riuscito a frodare le proprie vittime per un valore 7 milioni di dollari in appena 6 mesi. Almeno stando ai dati forniti dai ricercatori della Kaspersky Lab, riusciti a identificare un team di cyber-criminali che usavano tecniche apt per infettare pc con il miner. Infatti, oltre all’uso dei malware, i criminali informatici fanno sempre più uso di attacchi software di mining al fine di monetizzare sempre più i loro profitti, sfruttando prima la potenza di calcolo dei pc infettati e quindi sfruttando questa risorsa per trasformarla in cripto-valuta. Gli attacchi miner sono molto subdoli ed efficaci, convincendo le vittime a scaricare ed installare un software pubblicitario, nel quale è nascosto il software miner. Non solo, il programma di installazione, che utilizza una utility legittima di Windows per scaricare il miner da un server remoto, dopo l’esecuzione avvia un processo di sistema legittimo e il codice (legittimo) di tale processo è trasformato in codice dannoso. Il miner, operante sotto le apparenti sembianze di un “task legittimo”, rende impossibile riconoscere un’infezione da mining e qualora l’utente tentasse di interrompere il processo, il sistema si riavvierà automaticamente, per tutelare e tenere protette le attività criminose dei pirati informatici. Secondo la ricerca condotta dal team di ricercatori Kaspersky Lab, nel 2017 ben 2,7 milioni di utenti (un milione in più rispetto al 2017) sono stati vittime ignare di miner dannosi.