Roma – Microfoni, sensori e fotocamere degli smartphone possono diventare mezzi per spiare la vita privata dei propri possessori, tramite i programmi hacker spyware, acquistabili per poche decine di euro da chiunque sul dark web. Riuscire ad impossessarsi degli smartphone è per gli hacker un’operazione effettuabile ovviamente o manualmente, dopo aver sottratto il telefono al legittimo possessore, oppure da remoto sfruttando software e piattaforme di hacking avanzate, in grado di sfruttare le vulnerabilità del sistema operativo o di alcune applicazioni per poter avere accesso al dispositivo mobile. Oltre agli smartphone sono ovviamente aggredibili i pc e quindi le webcam delle postazioni fisse possono diventare uno degli obiettivi preferibili dai criminali informatici, che possono richiedere riscatti per video o informazioni riservate. Obiettivo anche in questo secondo caso è sempre quello infatti di spiare movimenti, ascoltare conversazioni e avere libero accesso ai file presenti nella memoria del dispositivo. Come miglior difesa in questi casi resta quello di coprire la webcam quando non è ufficialmente in funzione ed evitare di scaricare allegati o di cliccare sui link dei messaggi di posta elettronica sospetti, attivando sistemi di protezione web e di difesa antivirus.