Mosca – Una collaborazione tra Russia e Cina starebbe portando alla creazione di una sorta di “internet alternativo” con un proprio sistema di server DNS root che dovrebbe operare quanto meno nei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e portare verso il concetto di una sovranità cibernetica. Almeno stando ai media russi che parlano anche di una serie di regole che verranno presentate all’Onu per regolamentare il comportamento degli stati su Internet, al fine di vietare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per «interferire negli affari interni di altri stati e indebolire la loro stabilità politica, economica e sociale» e per assicurare che ogni stato abbia lo stesso ruolo nella governance internazionale. Un’altra risoluzione dovrebbe portare a proporre un documento per sostituire la Convenzione di Budapest sul crimine informatico del Consiglio d’Europa del 2001, che è stata ratificata da 53 paesi e firmata da altri quattro, tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Giappone, Australia e Israele, ma non dalla Russia perché non soddisfatta dall’art. 32 relativo all’«accesso transfrontaliero a dati informatici memorizzati», che consente a vari servizi speciali senza notifica ufficiale di condurre operazioni su reti informatiche di paesi terzi.