Londra – «Le nuove tecnologie informatiche promettono enormi benefici per l’economia e la società, perché l’innovazione tecnologica rende più efficienti molteplici settori dell’industria e dell’amministrazione pubblica e migliora la vita delle persone, permeando ogni aspetto della vita e del lavoro, ma è un dato di fatto che le stesse tecnologie portano con sé rischi che, se non affrontati, ci rendono più vulnerabili agli attacchi di gruppi terroristici e governi ostili». A sostenerlo è stato Jeremy Fleming, direttore del Government Communications Headquarters del Regno Unito (GCHQ) in un intervento pubblicato dal Sunday Times, parlando dei potenziali rischi legati alle reti mobili di ultima generazione (le reti 5 G). Secondo l’agenzia di intelligence britannica anche le tecnologie IoT e dell’intelligenza artificiale possono tramutarsi in potenziali vettori della cyber-guerra tra Stati. Fleming aggiunge quindi che serve un giusto compromesso per sfruttare i vantaggi generati da 5G, IoT, intelligenza artificiale e calcolo quantistico, proteggendo al tempo stesso la sicurezza nazionale. Fleming che ha assicurato anche che l’agenzia GCHQ affinerà la sue conoscenze tecnologiche per aiutare Londra a definire politiche governative al passo coi tempi e proteggere il paese, ha anche sostenuto che «tecnologie cruciali arriveranno probabilmente dalla Cina». Il ragionamento del direttore del GCHQ è stato infine chiuso da un ammonimento: «il mondo è interconnesso e l’impatto delle nuove tecnologie sulla società va valutato ora, non dopo che i nuovi sistemi saranno stati sviluppati».