Roma – Una decina i malware più diffusi dell’estate 2018. Il fatto che d’estate siano percepiti come inferiori i numeri degli attacchi informatici non è purtroppo vero, si tratta solo della distrazione degli utenti verso notizie più frivole e maggiore attenzione verso i divertimenti. Infatti, oltre alle minacce che hanno imperversato nei mesi precedenti, principalmente Cryptomining e Trojan bancari, nell’estet italiana 2018 si sono concretizzate modalità di attacco aggiuntive che diversificano il target (dispositivi IoT e Fax) o che rinnovano campagne di attacco di successo come il famigerato Ursnif. Tra i cryptominer, worm e trojan, si sono evidenziati il Coinhive (script mining che utilizza la cpu dei pc delle sue vittime per minare la cripto-valuta Monero), ancora il più diffuso in assoluto, seguito da Cryptoloot (in grado di sfruttare la cpu degli utenti e le risorse esistenti per mining di cripto-valute), Conficker (worm che si diffonde sulle piattaforme per garantire guadagni agli attaccanti in vario modo), Darkbot (trojan bancario irc-worm, progettato per consentire l’esecuzione di un codice dal proprio operatore remoto e il download di ulteriori malware sul sistema infetto, rubando informazioni sensibili e lanciando attacchi DoS), Andromeda (bot modulare utilizzato principalmente come backdoor per recapitare un malware aggiuntivo agli host infetti), Ramnit (trojan bancario che ruba le credenziali bancarie e le password FTP), Emotet (trojan bancario che ruba le credenziali dei conti bancari delle vittime e utilizza il pc per diffondersi).
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