Roma – In giapponese significa “terra dei morti” ed è il catalogo dei malware che vengono detonati e poi studiati approfonditamente per migliorare la sicurezza informatica. Questo è Yomi, nato da un’idea di Cybaze, l’azienda di sicurezza informatica sorta dalla fusione tra Cse Cybsec, Emaze e Yoroi. La nuova applicazione open source è quindi tutta italiana e consentirà d’ora in poi a chiunque di controllare se un file sia infetto o meno, in base ad «un meccanismo di gamification che presenti una classifica dei migliori ‘cacciatori’ di contenuti malevoli», come spiegato da Marco Ramili di Yoroi. Per permettere uno studio più profondo, all’interno di Yomi vengono ricreati alcuni ambienti di simulazione per rendere l’emulazione dell’ambiente ospitante il più attendibile e veritiera possibile. Obiettivo dell’azienda Cybaze sarebbe quello di generare un competitivo polo italiano di cyber-security in grado di attrarre giovani talenti informatici selezionati dal Cini, il Consorzio interuniversitario nazionale di informatica, tramite il progetto Cyberchallenge.It.