Roma – Gli italiani sottovalutano i maggiori rischi rilevati nel corso della quattordicesima edizione del «The Global Risks Report 2019» promossa dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh & McLennan e Zurich Insurance Group sui principali rischi globali che ancora una volta, per il terzo anno consecutivo, vede al primo posto gli eventi metereologici estremi, quindi al secondo il fallimento della mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, al terzo i grandi disastri naturali (terremoti, alluvioni, maremoti, siccità…), seguiti al quarto posto dal furto o dalla perdita dei dati informatici ed al quinto posto dagli attacchi hacker su larga scala. Nonostante le vulnerabilità rilevate negli ultimi anni con le varie emergenze, l’Italia si cullerebbe in false speranze, tanto più che, dalle ricerche effettuate sul nostro territorio, i rischi informatici non risulterebbero essere neppure tra i primi cinque posti, mentre a livello europeo è addirittura al primo posto, stando ad un sondaggio della Perception Survey Europea. I cyber-attacchi infatti sono letteralmente raddoppiati nel 2018 rispetto al 2017, colpendo l’81% delle grandi aziende, con una durata media inferiore alle tre ore ed un tempo di recupero spesso di 74 giorni per riprendere completamente l’operatività.