Bruxelles – L’Europol ha reso noto che l’Unione Europea si sta preparando al contrasto di possibili attacchi informatici su vasta scala, provenienti da oltre i confini. La netta presa di posizione contro gli attacchi hacker è stata determinata dal Consiglio Ue che ha adottato il Law Enforcement Emergency Response Protocol, strumento, che assegna un ruolo centrale allo European Cybercrime Centre (EC3) e che è parte del Blueprint for Coordinated Response to Large-Scale Cross-Border Cyber security Incidents and Crises. L’obiettivo è quello di sostenere le autorità di polizia europee nel fornire una risposta immediata ai principali attacchi informatici transnazionali, attraverso una rapida valutazione, la condivisione sicura e tempestiva delle informazioni critiche e un coordinamento efficace degli aspetti internazionali delle indagini. Il Law Enforcement Emergency Response Protocol dell’Unione Europea, infatti, stabilisce le procedure, i ruoli e le responsabilità degli attori chiave sia all’interno, sia al di fuori del territorio comunitario, creando canali di comunicazione sicuri e punti di contatto h24 per lo scambio di informazioni critiche. Infine, determina il meccanismo generale di coordinamento e di de-confliction in caso di cyber attacchi. Il Law Enforcement Emergency Response Protocol UE prevede sette fasi principali: la early detection e identificazione di cyber attacchi su vasta scala; l’identificazione della minaccia cibernetica; l’l’attivazione dell’Emergency Response Coordination Centre; la Early Warning notification; l’impiego del Law Enforcement Operational Action Plan. Sesto passaggio sarà l’indagine e l’analisi su più assi dell’incidente informatico, mentre il settimo la chiusura del Protocollo. Al centro di tutte le fasi ci saranno l’analisi delle fonti aperte (OSINT) e il coordinamento tattico di tutti gli attori coinvolti nella contrasto all’aggressione.