Streaming illegale, ricettacolo di virus

Roma – Continua a diffondersi in tutta Europa il fenomeno dello streaming audiovisivo tramite siti illegali, ma oltre agli aspetti prettamente legali, esso genera non poca preoccupazione anche per la diffusione di malware e di tutti i rischi connessi alla pirateria audiovisiva. Secondo recenti studi della Fapav, la Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali, addirittura due internauti su tre farebbero uso di queste modalità, provocando nel solo nel solo 2017, circa 617 milioni di euro e un danno di oltre un miliardo per l’intera economia italiana. Tantissime le tecniche sfruttate dai criminali informatici per diffondere malware tramite siti di streaming: dal phishing a software per il criptomining fino a posteriori dell’installazione di un’applicazione gratuita per lo streaming in tempo reale o per la connessione peer-to-peer. Senza dimenticare poi i falsi messaggi che portano l’utente a cliccare su un pop-up che invita a scaricare un software di sicurezza.