La Polizia Postale è tornata a ribadire l’importanza di proteggere pc e denunciare i reati

Roma – La Polizia Postale e delle Telecomunicazioni è tonata a mettere in guardia dalla nuova campagna di spamming a scopo estorsivo in corso. Da quanto riferito agli utenti arriva un’email minacciosa in inglese che riporta grossomodo questo testo: «Eseguo ogni tipo di servizio – fondamentalmente si tratta di distruzione di proprietà e lesioni. Fondamentale tutto tranne lo scatto. Spesso le ragioni principali sono l’amore rifiutato o la competizione sul posto di lavoro. Questa settimana un cliente mi ha contattato e mi ha assegnato la missione di spruzzarti acido in faccia. Pratica predefinita: rapidamente per tutta la vita. Senza troppe storie. Conosco tutti i tuoi percorsi, il tuo indirizzo e persino la tua password XXXXXX e non sarà difficile per me fare questo lavoro». Molti sarebbero gli utenti che sono stati spaventati dal messaggio, spaventati dalla possibilità che qualcuno possa averli effettivamente spiati, pedinati o derubati di credenziali riservate. «L’elemento “terrorizzante” – spiegano gli esperti della Polizia Postale – è rappresentato dal fatto che i criminali sembrano conoscere la vera password della casella di posta elettronica e la minaccia di essere sfregiati dall’acido in faccia. Il ricatto prosegue, con la minaccia che se il malcapitato non paga 1000 dollari in cripto-valute le conseguenze sarebbero terribili. Ma è tutto falso, ovviamente.
Il fatto che i criminali dispongano della password (spesso non più attuale) della casella di posta elettronica, è purtroppo motivato dal fatto che, all’interno dei mercati neri del darkweb, agiscono hacker senza scrupoli che, dopo aver condotto massive attività di phishing o di intrusione informatica, rivendono online i preziosi dati. Tuttavia la semplice conoscenza di una password email non può mai bastare per permettere l’inoculazione nei nostri dispositivi di sofisticati virus in grado di spiare abitudini e comportamenti».

Come sempre per chi riceve simili messaggi è opportuno non perdere la calma, non pagare alcun riscatto, ma pensare a proteggere nei modi più adeguati la propria email e le password di accesso (da cambiare sempre frequentemente e con codici alfanumerici complessi) ed abilitando, ove possibile, meccanismi di autenticazione forte. Sempre opportuno poi avere un antivirus aggiornato che possieda anche una protezione dallo spam e dai malware. In caso infine di reati informatici, rivolgersi a www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html