Nei listini dei pirati informatici persino le cartelle cliniche

Bruxelles – I dati personali, rubati dagli hacker attraverso le varie forme di frodi online, possono essere venduti nel dark web talvolta a meno di 50 centesimi ad elemento. La scoperta è stata fatta recentemente dalla società di sicurezza informatica Kaspersky, che ha analizzato le offerte presenti su dieci forum e mercati darknet internazionali, riscontrando listini prezzi da 40 centesimi per nome, cognome, codice fiscale e data di nascita, oppure di 50 centesimi per carta di identità. Ciò non vuol dire comunque che tutto sia a buon mercato, perché basta avere un selfie o una foto con il soggetto indicato ed un suo documento in mano per passare al valore di 50 euro. Quanto poi alle carte di credito, il loro valore si aggirerebbe tra i 5 e i 16 euro, mentre quelli del conto Paypal da 42 a 418 euro. A sorpresa sono entrate nei listini del dark web anche le cartelle cliniche, con prezzi che vanno dagli 84 centesimi a 25 euro cadauna. Si trattano per la quasi totalità di dati raccolti in maniera fraudolenta o tramite estorsioni o campagne phishing, talvolta anche attraverso violenze come il cyber-bullismo o il doxing, cioè condividendo informazioni private di un’altra persona senza il suo consenso, con l’obiettivo di danneggiarne la reputazione o metterla in pericolo. Tutte buone ragioni per combattere la stessa esistenza del dark web attraverso un accordo internazionale che però tarda ad essere sottoscritto.