Gli esperti: «Pagare i riscatti serve a finanziare nuovi crimini informatici»
Roma – Gli attacchi ransomware nei primi mesi del 2021 sono cresciuti del 102% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come sottolineato però da più parti, i riscatti dei dati criptati con le modalità ransomware finiscono con il finanziare la ricerca degli hacker e nuovi investimenti per la criminalità informatica. In questo senso sono varie le strutture di sicurezza informatica che hanno riposto fiducia nella neonata Agenzia italiana per la cyber-sicurezza nazionale, in quanto centro di una strategia per fare sicurezza informatica a livello nazionale. Attualmente la minaccia più forte, che riguarda la stessa Italia è denominata Triple Extortion ed è un metodo d’attacco informatico che colpisce vittime di terze parti, come clienti, colleghi esterni e service provider, in conseguenza a un sofisticato attacco ransomware rivolto all’organizzazione e ai dipendenti. Per questo è oggi più che mai necessario strutturare una difesa di ampio livello contro gli attacchi esterni.