Roma – Le banche italiane spendono oltre 250 milioni di euro l’anno per la sicurezza informatica. Un lavoro che, con la collaborazione con le forze dell’ordine, permette di bloccare il 95% delle operazioni fraudolente, con i clienti vittime di frode che raggiungono solo lo 0,002% del totale di quelli che operano su home banking, pari ad uno su 50 mila. Con lo sviluppo dell’economia digitale è aumentato infatti l’impegno del mondo bancario nella lotta ai crimini informatici, attraverso presidi tecnologici, iniziative di formazione del personale e campagne di sensibilizzazione della clientela. Conciliando protezione e riservatezza con l’esigenza della clientela di operare in mobilità in modo facile e veloce le banche garantiscono alla clientela operazioni digitali sempre più sicure. Maggiore tutela anche per le operazioni digitali che prevedono il coinvolgimento di terze parti. Infatti, con l’entrata in vigore della direttiva europea PSD2 (Payment services directive), fissata per gennaio 2018, saranno definiti i rapporti tra banche e i nuovi attori non bancari che potranno operare nell’ecosistema dei pagamenti.