Bruxelles – Stando al Cybercrime Report 2016, indagine annuale sugli attacchi informatici, in media ogni 40 secondi un’azienda o un ente pubblico cade nella trappola di un virus o meglio di un ransomware. I soli malware starebbero crescendo del 350% l’anno e a questo ritmo nel 2021 gli attacchi informatici costeranno alle aziende di tutto il pianeta oltre 6 miliardi di dollari l’anno. Centrale diventa sempre più la capacità di bloccare l’anello debole della catena, che è soprattutto legato all’errore umano, tramite il dipendente che accede a siti maligni o clicca su link o allegati che nascondono virus capaci di infettare l’intero sistema. Per contrastare il fenomeno serve da parte degli utenti trovare le giuste risposte di blocco a email infette o a link di siti considerati pericolosi. Sul versante legislativo invece l’Unione Europea ha studiato un piano operativo dedicato a «resilienza, deterrenza e difesa». L’idea di fondo affinare gli strumenti per rendere più coordinato, a livello europeo, la tutela della sicurezza informatica, intesa come necessaria per proteggere lo sviluppo socio-economico dell’Europa. All’agenzia europea Enisa (European union for Network and Information Security Agency) sarà affidato probabilmente il ruolo di nuova “Agenzia di sicurezza cibernetica europea”, con un mandato permanente.