Canberra – Ammonterebbero a circa 30GB i dati relativi alla difesa nazionale australiana, sottratti da pirati informatici e relativi soprattutto a documenti commerciali sensibili sul programma di difesa, sugli aerei F35 e su navi da guerra. Tutto sarebbe partito da un software mai aggiornato di un contractor esterno, e da lì estesosi al resto del sistema informatico australiano. Autore del colpo sarebbe stato il gruppo di hacker denominato “Alf”, che colpì già nel luglio 2016.
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