Londra – Una violazione dell’account del premier Theresa May è stato confermato da un rapporto dei servizi segreti inglesi e risalirebbe allo scorso 23 giugno. Oltre a quello della premier sarebbero stati violati circa 9mila account, dei quali un centinaio appartenenti a ministri e parlamentari britannici. Del tutto ignoti e secretati restano i contenuti violati delle email. L’attacco usato invece avrebbe utilizzato tecniche software molto sofisticate per trovare tutte le soluzioni possibili delle password di accesso ai sistemi informatici fino ad arrivare a quella corretta. La particolarità è che non avrebbe avuto i connotati tipici degli attacchi degli hacker governativi, già in possesso di cyber-armi molto sofisticate. Per il momento si ipotizza che l’attacco sia scaturito da hacker iraniani, anche perché, stando a quanto riferito alla stampa dal direttore tecnico o chief technology officer di CSE cybsec, Pierluigi Paganini, «negli ultimi 6 mesi si è assistito ad un’escalation di cyber-attacchi provenienti dall’Iran».
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