Roma – L’Italia nei primi 6 mesi del 2017 è settima nel mondo e seconda in Europa per numero di attacchi ransomware. Questo stando allo studio condotto da Trend Micro mette in evidenza un fenomeno da non sottovalutare in termini di sicurezza informatica e che da molti analisti viene ricollegato alla maggiore tendenza a pagare per decriptare i dati persi e ad una scarsa prevenzione che viene effettuata in genere da molti privati ed enti pubblici. Spesso ci sarebbe anche poca formazione del personale sui livelli di sicurezza e l’affidarsi a sistemi di difesa poco performanti, come antivirus free. La scelta del riscatto poi sarebbe solo determinata dal desiderio di non fare figuracce con i propri clienti o utenti finali. Questo è dunque un forte limite alla lotta contro il crimine informatico in Italia, anche perché il business (anche criminale) va dove c’è guadagno.

 

 

 

 

 

 

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