Roma – Il nuovo pericolo informatico che sta mietendo vittime in Europa orientale si chiama Bad Rabbit e, secondo gli analisti informatici, potrebbe essere stato creato dagli stessi hacker che avevano prodotto precedentemente il malware Petya, causa tra il 2016 ed il 2017 di vasti danni tra aziende ed istituzioni dell’Ucraina. Il nuovo malware colpirebbe sfruttando un finto flash player e colpendo i master boot record (drive vulnerabili dei computer). Quando il Bad Rabbit infetta un sistema e blocca tutto il sistema operativo, viene subito richiesto un riscatto in 0,05 bitcoin (€ 230 circa) con un messaggio a lettere arancioni su sfondo nero e, in caso di mancato pagamento dopo 40 ore (scandite da un conto alla rovescia visibile), il prezzo del riscatto aumenta. Secondo gli studiosi del settore della sicurezza informatica il Bad Rabbit sarebbe ancora solo in fase di sviluppo nell’Europa dell’Est e a breve potrebbe uscire la versione definitiva per attaccare altri Paesi del mondo. Tra i colpi maggiori riusciti finora l’aver mandato in blocco il server dell’agenzia di stampa russa Interfax e varie istituzioni pubbliche o aver impedito i voli dell’aeroporto di Odessa in Ucraina. Contro il Bad Rabbit valgono gli stessi accorgimenti per qualsiasi altro ransomware o phishing, in termini di attenzione da parte degli operatori e aggiornando costantemente antivirus e sistemi operativi.
.