Roma – La sicurezza informatica torna al primo posto in Italia. Dopo mesi di silenzio e contromisure che sembravano aver messo al sicuro dati istituzionali preziosi, è tornato a farsi sentire l’organizzazione hacker di Anonymous. Tra le centinaia di file che gli hacker avrebbero sottratto alle istituzioni italiane ci sarebbero infatti email, numeri di telefono, provvedimento di servizio delle questure, buste paga e fotocopie di documenti di appartenenti a forze dell’ordine e militari anche relativi alla sicurezza. Sulla vicenda sono in corso indagini e sarebbero subito scattate interrogazioni parlamentari. Dopo il presunto hackeraggio Anonymous ha twittato un messaggio dicendo di essere «in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo». Da parte delle istituzioni e delle forze di sicurezza postale è stato comunque smentito che siano stati compromessi i sistemi informatici di Stato. In passato l’organizzazione di Anonymous si era resa protagonista di importanti colpi ad importanti strutture informatiche pubbliche e, a seguito di indagini, erano anche scattati alcuni arresti di attivisti.