New York – Gli analisti informatici di Check Point Software prevedono nuove vulnerabilità per il prossimo anno, legate soprattutto a frodi informatiche tramite attacchi malware e ransomware (in fase di crescita esponenziale con software sempre più evoluti e pericolosi), con strategie di estorsione del tipo di avere riscatti scontati qualora si aiuti i cyber-criminali ad infettare altri pc. Si prevede anche un sempre maggiore uso di tecniche di hacking di base che faranno leva sull’errore umano, da tempo considerato l’anello debole dei sistemi di difesa informatici. Timori anche per i possibili attacchi alle infrastrutture mobile e dei dispositivi endpoint contro malware e spyware, o ai sistemi in cloud, le cui tecnologie di supporto sono relativamente nuove. Ad esempio il cryptominer, fenomeno saltato all’onore delle cronache nel 2017, potrebbe tornare a crescere per colpire dispositivi mobile da cui tratte, tramite il mining, vantaggi in cripto-valute. I maggiori rischi restano comunque legati alla scarsa attenzione riposta verso gli attacchi sui vasta scala, che potrebbero generare danni a ripercussione su infrastrutture critiche con impatto su vasta popolazione. Per questo, ancora una volta, la conclusione dello studio ha portato a dire che andranno utilizzate le migliori tecnologie e sistemi di protezione, per contrastare ed impedire la diffusione del cybercrime.