Roma – Ogni singola violazione dei dati ha un costo pari a 141 dollari. Il dato è emerso da uno studio a livello mondiale, fatto dal Ponemon Institute, dove è risultato che il costo per singola impresa del cosiddetto temutissimo “data breach”, la perdita di dati, è costata nel 2017 circa 3,62 milioni di dollari. Se il valore delle singola violazioni è leggermente scesa rispetto al 2016, è però aumentato dell’1,8% la media delle informazioni perdute. Dallo studio è anche emerso, che se sta crescendo la consapevolezza dei rischi di perdere i propri dati (40%), resta altrettanto certo ai responsabili il basso livello di sicurezza (44%). L’attenzione maggiore alla sicurezza informatica ad oggi vede ai massimi livelli gli Stati Uniti d’America, seguiti da alcune potenze occidentali come Germania e Francia. Tra i rischi che ancora una volta vengono messi in luce quelli legati all’errore umano, con costi medi notevoli che si aggirano sui 126 dollari per ogni caso di violazione verificatosi.