New York – Nel mondo pubblicitario è noto che il sesso vende, ma a livello cibernetico le vendite sono da intendere anche con le attività illecite che si diffondono tramite rete. Così almeno dallo studio condotto dalla Kaspersky Lad ed intitolato “Cyberthreats facing users of adult websites and apps”, secondo il quale nel 2017, l’annus horribilis della sicurezza, il 25,4% degli utenti mobile colpiti da malware (ovvero circa 1,2 milioni di persone) sarebbe stato a causa di programmi illeciti scaricati da siti pornografici o con contenuti destinati ad un pubblico adulto. In particolare ci sarebbero delle app che costringerebbero poi gli utenti a cliccare su link pubblicitari o a cercare di iscriverli a servizi utili ad azzerare il proprio credito telefonico. Tra i più infidi sono i ransomware che applicano tattiche da scareware, bloccando lo schermo del dispositivo e mostrando un messaggio che dichiara che sono stati rilevati contenuti illegali sul dispositivo e per sbloccare il device, l’utente si troverà costretto a pagare un riscatto.