Bruxelles – Un futuro sulla sicurezza informatica dai contorni foschi quello tratteggiato dallo studio IDC “Cyber-attacchi nel mondo, cosa ci aspetta nel 2021?”, che prevede che nel 2021, a livello globale, ben il 25% dei dati personali sarà stato violato, compromesso, perso o raccolto nei cosiddetti “data lakes”, veri e propri archivi illeciti, che saranno sfruttati dai pirati informatici o da organizzazioni malavitose. Così il cyber spionaggio nei prossimi quattro anni dovrebbe crescere in maniera rilevante, ossia del 30%, anche grazie alle attività dei vari Stati. Così quindi sarà sempre più a rischio il data breach dei sistemi informatici e bisognerà prevedere ogni genere di attacchi con sempre maggiori apparati e migliorie tecnologiche. La stessa Unione Europea in merito considera comunque che gli investimenti nella cyber security andranno crescendo del 19-20%, soprattutto grazie al nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati GDPR (General data protection regulation). Nel 2019 si prevede quindi un investimento complessivo in sicurezza pari a 3,7 miliardi di dollari e l’Italia contribuirà per circa 230 milioni di dollari, 30 milioni in più rispetto a quella che dovrebbe essere la spesa già quest’anno.