Roma – Stando ad un recente studio della Samsung Trend Radar, gli italiani hanno scarsa conoscenza dei pericoli e non sanno che anche gli smartphone sono vulnerabili ai virus. Solo il 10% degli utenti sarebbe consapevole dei rischi legati alla sicurezza dei dati contenuti nel telefono a causa di attacchi potenziali di virus, mentre l’88% non ne avrebbe alcuna consapevolezza. Dal report emergono dati al limite del parossistico e del ridicolo, come il fatto che per il 38% degli italiani il trojan sarebbe una marca di suv o una parolaccia russa (35%), anziché un malware, mentre per il 78% degli intervistati il GDPR (General Data Protection Regulation) sarebbe solo un codice di programmazione informatica e non il regolamento della Commissione Europea per la protezione dei dati personali (2%). Secondo lo studio, condotto su 1.500 utenti tra i 18 ed i 65 anni, lo smartphone è usato per lo shopping online (78%), il download di musica (67%) e di film (42%); ma è la partecipazione a chat di messaggistica istantanea a primeggiare tra le richieste principali (85%), seguito dalla navigazione in rete (72%). Solo l’11% lo usa per chiamare o mandare sms.