Roma – Studi approfonditi fatti dagli esperti di Kaspersky Lab sui dispositivi IoT hanno dimostrato che nel corso della prima metà del 2018 il numero di modifiche malware indirizzate ai dispositivi IoT e rilevate è stato più di tre volte superiore al dato registrato in tutto l’anno 2017. I dispositivi che hanno attaccato di più gli “honeypot” di Kaspersky Lab sono stati i router (con un ampio margine): il 60% dei tentativi d’attacco registrati da questi dispositivi virtuali, infatti, provenivano proprio dai router. Gli altri gadget IoT compromessi sono stati i dispositivi DVR e le stampanti, ma non mancano i casi curiosi, come un attacco proveniente da 33 lavatrici. I diversi cybercriminali possono avere differenti motivi per sfruttare l’IoT, ma l’obiettivo più popolare resta quello di facilitare gli attacchi DDoS creando delle botnet. Alcune varianti di malware sono state messe a punto per disattivare malware della ‘concorrenza’ criminale, per correggere le vulnerabilità dei propri o per arrestare i servizi vulnerabili sul dispositivo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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