Roma – Recenti studi dimostrano come l’Italia nell’ultimo anno abbia complessivamente investito circa 1.5 miliardi di euro (+44% rispetto al 2017) nel contrasto a virus, malware, ransomware, phishing e sicurezza informatica. Le principali aree aree investimento sono il cloud, cybersecurity analytics, e l’IoT, ma in proiezione a anche robotics, blockchain, intelligenza artificiale attraggono investimenti di sicurezza. Il problema della cyber security a fine anno è riassumibile in questi dati: 6,4 miliardi di email false ogni giorno; circa 2 miliardi di record contenenti dati personali compromessi tra gennaio 2017 e marzo 2018; 3,43 milioni di dollari il costo medio causato dal danno derivante da impatti e frodi provocate da furto di dati. Il 55% delle imprese, inoltre, a livello sia italiano sia globale, non integra la protezione dell’organizzazione nella propria strategia aziendale complessiva e nei piani esecutivi.
Da un recente sondaggio emerge anche che solamente il 14% degli intervistati in Italia ritiene che il proprio sistema di sicurezza informatica soddisfi pienamente le loro esigenze. Il 38% delle aziende su base globale e il 42,5% tra quelle italiane dichiara che probabilmente non riuscirebbe a identificare un attacco cyber sofisticato, mentre il 62,5% delle aziende italiane dichiara di aver avuto almeno un incidente significativo a livello di sicurezza informatica. Dagli studi condotti risulta infine che i dipendenti negligenti o inconsapevoli (67%), i controlli di sicurezza obsoleti (42%), in particolare quelli relativi a smartphone e tablet (30%), e l’accesso non autorizzato (21%) sono considerati i principali fattori di vulnerabilità.