Roma – Fenomeno disgustoso, il “Revenge P0rn” di cui hanno ampiamente parlato le cronache degli ultimi giorni, è purtroppo in forte crescita, considerando che solo nel 2018 ci sono stati 940 casi segnalati alla Polizia Postale (si stima che molti spesso evitano di denunciare il crimine per ragioni di vergogna o paura, preferendo sottostare a ricatti di vario genere). La sua diffusione è legata alla diffusione degli smartphone che consentono di realizzare foto e video in qualsiasi momento senza riflettere attentamente su quello che si sta facendo. Il “Revenge P0rn” è riconosciuto come reato in Germania, Israele e Regno Unito e in molti degli Stati degli Usa, mentre in Italia non esiste ancora una legge specifica per punire questa condotta. Secondo le forze dell’ordine si tratta comunque di un «fenomeno molto preoccupante» in grado di incidere sulla psiche delle vittime, che vedono violata la propria riservatezza, portando perfino ad atti estremi. In merito la Polizia Postale ha invitato da tempo gli utenti ad «evitare di inviare o realizzare foto e filmati destinati a persone delle quali non si ha la piena fiducia, condizione spesso comunque non sufficiente a mettersi totalmente al riparo».