Nel rapporto Clusit si evidenzia come il 2019 sia stato un annus horribilis

Milano – Il 2019 è stato il peggiore anno per numero di attacchi informatici nel mondo: 1.670 messi a segno e una percentuale di crescita del 7,6% sul 2018 e addirittura del 91,2% rispetto al 2014. Sono dati forniti dal rapporto specialistico Clusit 2020, che ha anche chiarito come il vettore più utilizzato negli attacchi sia stato il malware. Tra gennaio e dicembre 2019 si è assistito ad un numero di 139 attacchi in media al mese a livello globale, pari al +47,8% rispetto al periodo 2014-2018, quando gli attacchi mediamente erano stati 94. L’83% degli attaccanti risultano essere cyber-riminali, mentre sono diminuiti nel contempo le azioni di cyber espionage o di information warfare. Proprio di fronte a questo scenario di crimine cibernetico più diffuso sarebbe aumentata l’attenzione generale verso la sicurezza informatica con maggiori investimenti. Nel focus realizzato sono stati riportati gli studi ed i controlli effettuati da celebri enti ed organizzazioni come Polizia Postale, Guardia di finanza, Cert Nazionale, Cert Pa ed Osservatorio del Politecnico di Milano