Obiettivo stavolta sono gli smartphone, attraverso l’uso dello smishing

New York – Gli smartphone sono sempre più il bersaglio preferito dai criminali informatici, in quanto adatti ad essere attaccati con lo smishing, fenomeno, che come il phishing, fa leva sulla combinazione tra psicologia umana ed efficienza delle esche adottate. L’ultimo ritrovato della serie è il T-RAT, prodotto in vendita del dark-web a soli 45 euro e che supporta ben 98 comandi, che, se digitati all’interno della finestra principale della chat, consentono all’acquirente del malware di compiere una serie di azioni malevole, come individuare i cookie e le password dal browser, navigare in incognito nel file system della vittima e raccogliere dati sensibili da trasmettere, distribuire keylogger, registrare l’audio tramite microfono o effettuare screen-shot del desktop, usare la webcam per scattare foto e recuperare i contenuti degli appunti. I cyber-criminali stanno diffondendo il T-RAT attraverso un canale Telegram ed un tradizionale pannello di controllo e amministrazione a cui si accede da interfaccia web, così da colpire rapidamente i computer infettati. Per ora comunque la minaccia del T-RAT pare resti relativamente bassa, anche se attraverso lo smishing potrebbe riuscire rapidamente a diffondersi e a dimostrare in modo evidente tutte le sue potenzialità negative.