Per il ministro si tratta di un esercizio di modernizzazione

«A come Accesso, B come Buona amministrazione, C come Capitale umano, D come Digitalizzazione. Sono i quattro assi sui quali ci muoveremo nella realizzazione del nostro programma di Governo per rinnovare la Pubblica amministrazione e per restituire dignità, orgoglio, autorevolezza e valore alla comunità di 3,2 milioni di donne e di uomini che hanno servito e servono il Paese in uno dei momenti più difficili della nostra storia recente. Se dalle rovine della Seconda Guerra Mondiale siamo rinati attraverso l’industria, oggi la ricostruzione deve partire dalle istituzioni e, per prime, da quelle che operano a più stretto contatto con i cittadini e con le imprese».

Lo ha affermato il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, nell’audizione sulle linee programmatiche che si è svolta il 9 marzo alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro di Camera e Senato.

«Per troppo tempo abbiamo visto, anche in ragione della crisi economica, la Pubblica amministrazione come un costo – ha sottolineato il Ministro Brunetta – e in effetti lo è, ma è un costo fondamentale per l’esistenza di un paese e di una comunità. Ora, in ragione della straordinaria crisi che stiamo ancora subendo, abbiamo capito che senza la PA il paese si sarebbe disgregato. La PA sono i medici, gli infermieri, gli insegnanti, i magistrati, le forze dell’ordine, tutti i dipendenti delle amministrazioni centrali e locali. Da questi 3,2 milioni di donne e di uomini dipende la nostra qualità di vita. Dobbiamo quindi ripartire dalla crisi per un ripensamento sostanziale su chi siamo e chi vogliamo essere”. Già nelle premesse, quindi, il Ministro ha messo l’accento sul valore delle persone che lavorano nella PA, che sono al centro di quelle riforme troppo a lungo rimandate e necessarie per ottenere le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea: riforme strutturali, perché “Recovery (spesa e ripresa) e riforme (resilienza) sono inscindibili, un elemento presuppone l’altro. Per fortuna l’UE ha condizionato il Recovery a questo sforzo: non basta avere soldi da spendere, bisogna avere anche le regole che consentono di fare debito buono e di avere il necessario impatto positivo nella società».

Il Ministro Brunetta ha quindi illustrato sinteticamente il lavoro svolto nei primi 20 giorni di mandato, che si è concretizzato nelle Linee programmatiche presentate il 9 marzo. Il documento riassume le osservazioni della Commissione europea e il relativo approccio che dovrebbe guidare il programma del Governo, all’interno di quattro categorie, quello che viene definito “un nuovo alfabeto per la Pubblica Amministrazione”: A (accesso), B (buona amministrazione), C (capitale umano) e D (digitalizzazione).

«È nostra intenzione dotare la Pubblica Amministrazione delle migliori competenze e favorire un rapido ricambio generazionale che la porti in linea con le esperienze più avanzate realizzate nei Paesi nostri concorrenti» ha sottolineato il Ministro.

«La sfida cui oggi siamo chiamati è ambiziosa. Una sfida che ci impone di trovare un nuovo equilibrio tra il bisogno di sicurezza e protezione delle persone e quello di profonda innovazione. Il PNRR rappresenta per noi non soltanto un piano di investimenti, ma il grimaldello per agire sui nodi che strutturalmente hanno depresso le capacità di crescita e le potenzialità del nostro Paese e per introdurre e sperimentare le migliori pratiche di cui dotare stabilmente le nostre amministrazioni. Un esercizio di modernizzazione e di rottura di storici tabù, in sintonia con lo spirito della nuova Europa che finalmente recupera ambizione e visione comunitaria. Oggi si apre un percorso che dovrà lasciare velocemente in eredità ai nostri figli non soltanto nuove infrastrutture materiali e immateriali, ma un nuovo modello sociale, economico e amministrativo. Questo è il momento di osare: il ‘momento Italia’. Ora o mai più» ha concluso il ministro per la Pa.

Fonte: www.funzionepubblica.gov.it