Gli esperti vedono delle possibilità di adeguamenti dei sistemi grazie al Pnnr
Roma – Il fenomeno criminale del phishing sarebbe cresciuto del 6.000% in poco più di un anno, ossia da quando è iniziata la pandemia. A renderlo noto è stato il quotidiano Il Giorno, rifacendosi ad un report realizzato da Minsait (società specializzata del gruppo Indra), dal quale si ricava che il circa il 90% delle aziende non ha specialisti in sicurezza informatica, il 56% non ha neppure una strategia di cyber security, l’82% delle aziende non ha registri aggiornati degli asset digitali da proteggere e appena il 22% ha voluto implementare la gestione centralizzata dell’identità digitale. Ad essere maggiormente bersagli di attacchi informatici sono poi alcuni settori economici come telecomunicazioni, banche, assicurazioni, energia, che di fatti sono gli stessi che da tempo investono di più nella sicurezza delle proprie reti. Eppure gli esperti sostengono che l’anno in corso potrebbe diventare, per aziende e pubbliche amministrazioni, il momento giusto per dotarsi di un valido sistema di protezione, secondo quanto previsto dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura saranno i primi obiettivi del Pnrr che allo scopo prevede stanziamenti per 49,2 miliardi, di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo.