Registro.it, +150% in 5 anni le imprese online

Roma – Sono più di 12.000 i nuovi siti .it relativi al comparto Ict (Information and Communication Technology) registrati nel 2021. A comunicarlo è il Registro .it, anagrafe del web a targa italiana e organo dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr (Cnr-Iit), che nel 2017 ha istituito l’Osservatorio permanente ‘ICT In the Net’ con lo scopo di analizzare la diffusione su internet dei vari settori appartenenti all’area Precisamente sono 12.175 i nuovi siti .it registrati nel 2021 nel settore Ict, con una netta prevalenza di quelli afferenti alle Telecomunicazioni e all’Informatica (90,92%). Seguono quelli riguardanti il Commercio e la Riparazione (5,64%), le News e i Blog (2,63%) e la Fabbricazione (con meno dell’1%). Dall’analisi – spiega una nota – si evince che la presenza del settore Ict è andata aumentando in Rete, con una crescita in cinque anni del 150%. Rispetto al quadro di partenza, inoltre, è possibile notare una maggior crescita della categoria Telecomunicazioni e Informatica (oggi al 70,6% rispetto al 47,4% del 2017), a discapito di Commercio e Riparazione (oggi al 21% rispetto al 48,1% alla panoramica d’inizio). «L’Ict in Rete è diventata in cinque anni meno ‘hard’ e più ‘soft’, meno vendite e commercio di componenti o macchinari elettronici, più consulenza e sviluppo di spazi e sistemi virtuali di comunicazione – commenta Maurizio Martinelli, primo tecnologo del Cnr-Iit – Il microtrend invece è l’altra faccia della torta, che potremmo quasi definire un paradosso: nel 2022 chi potrebbe vivere di Rete non si trova in Rete». Al 30 aprile di quest’anno sono 5.347 i siti .it registrati nel settore Ict, rispetto allo stesso quadrimestre del 2021 – con 6.919 .it registrati – si riscontra così un calo del 22,72% nelle registrazioni. «L’ipotesi è che si tratti di una normalizzazione più che di un reale calo – prosegue Martinelli – Un fisiologico assestamento dei numeri rispetto a un biennio di emergenza sanitaria in cui la Rete italiana in generale ha conosciuto un boost significativo per tutte le categorie produttive e commerciali e non solo».

(Fonte: Ansa)